Il JUNKYARD FESTIVAL allo Spazio211: J.C. SATAN, SULTAN BATHERY, LAME e video 'Dragon' -live- dei J.C.Satan

Il JUNKYARD FESTIVAL allo Spazio211: J.C. SATAN, SULTAN BATHERY, LAME e video 'Dragon' -live- dei J.C.Satan

Sabato 3 maggio 2014

JUNKYARD FESTIVAL

con:

J.C. SATAN

SULTAN BATHERY

LAME

WILD DJ-SET BY: PAULA H, KLAUS KISS KISS, 

PUBLIC NENEMY, FRED PAR KRAAT

doors: 18.59

ticket: 

-  10 euro dalle 19 alle 21 compreso aperitivo curato da MEALF e DJ SET EXOTICA

- 5 euro dalle 21 in poi

J.C. SATAN (hell death garage on teenage menopause records)

Tornano i J.C. Satàn con un disco di rock grasso e pastoso come l’inquietante olio su tela che hanno scelto come copertina di questo “Faraway Land“, terza prova sulla lunga distanza della band di Bordeaux. 

sPAZIO211 - Via Francesco Cigna, 211

Torino, TO, 10155 Italy

Guarda il video 'Dragon' -live- dei J.C.Satan qui sotto.

 J.C. Satàn

Il loro impasto di garage rock, psichedelia e freak punk poggia sulle solide basi di un fuzz crepitante e corposo, che dona alle canzoni un surplus di potenza da cui la band sembra estrarre con mefistofelica violenza  i propri pezzi. L’inquietante e quasi sabbathiano incipit di Land, il pezzo che apre il disco, preannuncia un album che rispetto al precedente “Hell Death Samba” concede meno spazi alla pacatezza e spinge le manopole del volume e della distorsione al massimo, anche quando vorrebbe essere rilassato e più introspettivo: i pezzi serpeggiano al di sotto di uno strato limaccioso di suono, tra chitarre gonfie e una sezione ritmica che squarcia il muro del suono. La cosa bella dei J.C. Satàn è la loro capacità di recuperare materiale e idee provenienti dal passato (il garage, il punk, la psichedelia barrettiana e, perché no, beatlesiana, ma anche il noise e certa no-wave) senza la minima attitudine retrò o revivalistica: nonostante le influenze riescono a suonare contemporanei e soprattutto consci del loro sound. E in questi tempi di costante e continuo revival di tutto, per cui non si è nessuno se non si assomiglia a qualcuno, credetemi, non è poco.

Luca verdelli (distorsioni)

http://www.jcsatan.com

SULTAN BATHERY (tripping garage punk on slovenly records)

Il loro ruvido garage rock apparentemente sembra più vicino ai Mudhoney che ai suoni degli anni Sessanta: ma sotto la patina di rumore i vicentini Sultan Bathery rivelano in questo loro esordio anche una profonda conoscenza del freakbeat e delle Pepite di Lenny Kaye.Il risultato è un disco che non si vergogna di pestare sull’acceleratore del fuzz, ma che imbrocca volentieri strade anche più tortuose a livello compositivo (“Purple moon“, “Nightmare one” e “Flowers of evil” con quel loro tocco un po’ voodoo), o si lascia ogni tanto andare a qualche bella sgasata ignorante in stile Jay Reatard (“Good to me“), alternata magari a un po’ di relax al volante in modalità-crociera-Jack White (“Mirror“).Il tutto con una disinvoltura e una serenità da veterani, anche quando i bpm aumentano e il volume degli amplificatori sale, la band vicentina dimostra sempre di avere il pieno controllo della vettura: sarà anche uscita da poco dal concessionario (prima di questo disco, solo l’ep “Firework” del 2012), ma per loro è come se il contachilometri segnasse già 50.000. Se serviva un’altra dimostrazione che, nell’ideale geografia del rock italiano odierno, è il Veneto a sfornare le migliori band garage, beh eccola qui: Sultan Bathery.

www.facebook.com/sultanbathery

 

LAME (blues punk combo from the motorcity)

Una costola dei Movie Star Junkies e una costola dei leggendari 2 Bo’s Maniacs (storica band garage torinese con all attivo diverse uscite e un devastante split con gli americani OBLIVIANS) si uniscono alla batterista colombiana Maria Mallol Moya per dare vita ad una combo blues punk dal sapore di alcool, deserti e sferragliate punk ,sulla scia di band come the hunches e cheater slicks.

www.facebook.com/events/429720250506641

 

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